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Performances 

​​PUNTO DI FUGA
 
 
Ideazione, coreografia e regia
Dino Verga
 
Musiche
Autori Vari
 
Consulenza musicale
Luca Russo
 
Realizzazione luci
Riccardo Frezza
 
Interpreti
Stefania Brugnolini, Veronica Cionni, Anna Marinelli, Antonella Pugliese, Luca Russo
 
 
 
Foto
Marco Mancini

 

Claude Monet si portava dietro una frustrazione, poiché credeva di non essere in grado di riprodurre fedelmente ciò che osservava. Tutti vedevano ciò che vedeva il grande pittore impressionista, ma lui percepiva quel che nessun altro riconosceva.

 

Il punto di fuga che Monet lamentava è quel fattore che non riusciva ad esprimere come avrebbe voluto.

Ed è quel punto di fuga irrappresentabile, che però misteriosamente è comunque presente nelle sue opere, ad avere la potenza di affascinare.

 

Come davanti a un tramonto, l’emozione che fiorisce non è contenibile in un concetto, o nell’insieme, seppur armonioso, di nuvole, luce, cielo, riflessi.

 

C’è un punto di fuga, che è sperimentabile ma non calcolabile.

 

C’è qualcosa di vivo che fa vibrare ma che non potremmo mai riprodurre meccanicamente.

E senza questo il cuore non potrebbe tremare.

Che questo punto di fuga si chiami Dio o Allah, che sia un ideale o la scienza, sia la natura o l’arte è l’avventura umana più affascinante che esista, come doveva essere per Monet il lasso tra il riconoscimento del mistero della ninfa e l’urgenza di afferrarla in modo definitivo.

Tu proverai sì come sa di sale

lo pane altrui, e come è duro calle

lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.

 

Paradiso · Canto XVII

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